curiosità stroriche padovane  1°

Giovanni Dondi dall'Orologio
(di Alessandra Griguolo)

Nato a Chioggia da Jacopo Dondi, studiò medicina, astronomia, filosofia e logica presso l’Università di Padova, dove dal 1354 divenne professore, la sua fama è legata soprattutto all'astrario, da lui progettato e costruito a Padova.

L'orologio originale fu costruito nella seconda metà del 1300, presumibilmente tra il 1365 e il 1384, secondo la datazione più accreditata basata sui riferimenti astronomici riportati dal Dondi per la costruzione del suo complesso meccanismo. Le ultime notizie relative all'oggetto risalgono al 1529 quando viene citato in occasione dell'arrivo in Italia di Carlo V, re di Spagna e Imperatore del Sacro Romano Impero. Riportato ormai come in cattivo stato di conservazione e necessitante di manutenzione, andò presumibilmente distrutto negli anni successivi.

Il Dondi racconta il suo lavoro e ne descrive la realizzazione in una serie di manoscritti che, come l'orologio planetario prendono il nome di "Tractatus Astrarii". 

"Poiché lo scopo del meccanismo che io ho progettato era di mostrare i veri luoghi dei pianeti, le loro evoluzioni, i loro movimenti e le loro orbite e che, secondo Aristotele, è giusto che ogni cosa prenda il proprio nome dallo scopo per cui è stata costruita, io ho, in maniera del tutto naturale, dato il nome di Astrario a tutto questo meccanismo e al libro dove sono descritti la sua composizione, il suo uso, la sua messa in moto, e il modo di correggere gli errori". (COD.85, C. Lat. VIII, 17, Biblioteca Nazionale Marciana, Venezia).

Questo orologio planetario, uno dei capolavori dell'epoca medievale, è stato ricostruito nel 1963 a partire dal testo originale lasciato da Giovanni Dondi. È conservato ed esposto nella sezione di Orologeria del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano

L'orologio astronomico che si può tuttora ammirare sulla Torre dell'Orologio (in Piazza dei Signori) è una copia non dell’astrario di Giovanni Dondi, ma dell’orologio costruito nel 1344 dal padre Jacopo Dondi.
img img

 

PDF
 
TORNA TORNA